Era un giorno che non si distingueva dagli altri all’inizio del nuovo anno 2022.


Ero impegnata in un lavoro che andava contro i miei valori e le mie abilità, una routine che stava uccidendo la mia psiche.


La mia vita era diventata una sequenza di giorni tutti uguali, priva di quella scintilla di meraviglia che desideravo tanto, quella meraviglia che ti fa alzare dal letto al mattino con entusiasmo.

Ero stanca di sentirmi dentro un ingranaggio che non capivo né apprezzavo. Così, in quello che forse ho oggi il diritto di chiamare coraggio, decisi di smontarlo pezzo per pezzo.

Cercai informazioni sull’Università di Lugano, ma, caro lettore, cara lettrice, trovare il tempo per contattare la segreteria fu una vera sfida, sai? 

Gli orari d’ufficio coincidevano con i miei, e il mio ambiente lavorativo, già così tossico, non mi permetteva di prendermi una pausa. Ogni tentativo di ritagliarmi un momento per chiamare si scontrava con richieste incessanti e sguardi di disapprovazione. Sembrava che stessi cercando di scappare da una prigione invisibile fatta di scadenze opprimenti e di una monotonia soffocante. 

Nonostante tutto, perseverai. 

Qualche settimana dopo mi iscrissi all’Università di Lugano per la mia seconda laurea in filosofia e teologia, sperando di riconnettermi con ciò che davvero contava per me. 

Tre mesi dopo l’inizio delle lezioni del primo anno, con un misto di paura e liberazione, diedi le dimissioni da quel lavoro orribile e velenoso in cui mi ero impelagata. Le conseguenze non furono poche, ma questa è un’altra storia. 

Volevo studiare filosofia, avevo questo richiamo irresistibile verso la scoperta di ciò che sta oltre le apparenze. Una sete di conoscenza che non si accontentava di risposte facili e superficiali, ma cercava di comprendere le fondamenta stesse della realtà, dell’esistenza e del pensiero umano. 

Credo che questo desiderio sia nato in me da una curiosità innata, una volontà di interrogarsi sul perché delle cose, su ciò che è giusto e ciò che è sbagliato, sul significato della vita e su cosa significhi veramente conoscere qualcosa. 

Era come se ci fosse una voce interiore che mi spingesse a guardare oltre l’ovvio, a sfidare le convinzioni comuni e a esplorare le idee con un rigore e una passione che pochi altri campi di studio richiedono. Anche il progetto di questo blog, del resto, nasce dalla stessa voce interiore. 

Studiare filosofia significa avventurarsi in un vasto oceano di pensieri e idee che attraversano i millenni. Significa confrontarsi con le menti più brillanti della storia umana, da Socrate a Kant, da Nietzsche a Simone de Beauvoir, e imparare a dialogare con loro. 

Significa anche sviluppare un proprio modo di vedere il mondo, di interrogarsi su temi eterni come la libertà, la giustizia, la verità e il bene. 

Ma non mi ero fermata alla filosofia. 

Scelsi l’indirizzo in teologia, sentendo che la comprensione della dimensione spirituale della vita era altrettanto essenziale. La teologia mi chiamava con la promessa di esplorare le radici profonde della fede e della spiritualità, di indagare le domande più antiche dell’umanità e di cercare risposte che risuonassero con la mia anima.

Studiare teologia era come intraprendere un pellegrinaggio attraverso i secoli, viaggiando attraverso le sacre scritture, le tradizioni religiose e le vite dei mistici e dei santi. Attraverso l’Iniziazione allo Studio della Teologia e l’Introduzione all’Antico Testamento, scoprii una ricchezza di pensiero e di esperienza spirituale che mi affascinava profondamente. Lo studio della Prima Grotta dei Rotoli del Mar Morto fu un’avventura archeologica che mi fece sentire come una moderna archeologa (chissà perché ho una laurea in giurisprudenza e non in archeologia, mi sono chiesta per mesi) scoprendo tesori nascosti che raccontavano storie millenarie. 

Ogni frammento antico rivelava segreti di epoche passate, unendo i fili del passato e del presente in una trama complessa e affascinante. In questo viaggio tra filosofia e teologia, trovo non solo risposte, ma nuove domande che aprono infiniti orizzonti. 

È un percorso ispirante, che ha cambiato per sempre il mio modo di vedere il mondo e la vita. 

E qui provo a condividerlo con te. E così, la mia storia continua, intrecciandosi con le trame del passato e del presente, in una ispirazione senza fine.